Prepararsi per un colloquio

Sei stato contattato da un head hunter di fiducia o ti sei candidato spontaneamente per una posizione. Grazie alla validità del tuo CV e percorso professionale sei quindi riuscito ad assicurarti la possibilità di effettuare un primo colloquio de visu o in videoconferenza. Quali misure puoi mettere in atto per assicurarti le maggiori chances di avere successo nel primo step?

1) Raccogli informazioni sugli intervistatori

Chiedi innanzitutto all’head hunter o all’HR dell’azienda con chi sarà il colloquio. Cerca di avere una visione il più possibile esaustiva di chi saranno gli intervistatori. Una volta che avrai raccolto i nomi, una semplice ricerca su Google o su LinkedIn ti consentirà di scoprire di più sui loro percorsi professionali e talvolta anche sulla loro visione strategica.

Nel caso di top manager, spesso potresti individuare degli articoli, delle interviste o dei video di conferenze cui hanno partecipato.

Ritagliati il tempo per leggere gli articoli e visionare i video cercando di ricavare un’immagine dell’interlocutore, di quali siano le priorità ed i valori che comunica, e di quali elementi abbiate in comune.

Questo esercizio ti consentirà, tra l’altro, anche di comprendere se chi incontrerai a colloquio presenti le caratteristiche che ricerchi in un collega di lavoro (e/o in un manager).

Quando possibile, un altro elemento utile, sia che l’interlocutore sia un professionista delle risorse umane ovvero un manager diretto, è prendere visione delle aziende in cui ha lavorato in precedenza e dei suoi studi.

Relativamente al primo punto, se si tratta di grandi aziende, non ti sarà difficile raccogliere informazioni in merito: potrebbero essere marchi noti a tutti oppure potresti avere dei contatti che le conoscono dall’interno.

Per quanto riguarda la loro formazione, potrebbe esserti utile sapere se l’interlocutore sia ad es. laureato in Economia, Ingegneria o Psicologia per provare a rappresentarti l’approccio che potrebbe dare al colloquio. Sapere è potere: ogni informazione che riuscirai a raccogliere sull’interlocutore potrà aiutarti a performare al meglio nel colloquio.

 

2) Analizza la job description

Se hai ottenuto una job description o l’hai identificata online, è opportuno che la studi meticolosamente, andando ad identificare:

  1. Le aree e le attività che rientrano nei tuoi punti di forza. Queste potrai enfatizzarle citando, nel colloquio, degli esempi concreti di istanze in cui le hai messe a frutto per migliorare l’output di un processo lavorativo.
  2. Le attività e le aree che conosci ma non padroneggi ancora appieno. Se il tempo ti consentirà un ripasso, varrà sicuramente la pena di dedicare le tue energie per colmare eventuali gap ed avere conoscenze il più possibile fresche su queste aree meno definite – anche eventualmente per compensare una minore esperienza diretta in proposito.
  3. Le attività che non conosci e non hai mai affrontato. In questo caso, a seconda delle attività, potrebbe trattarsi di elementi marginali o essenziali. Nel primo caso, potrai attivarti per raccogliere informazioni ed arrivare il più possibile preparato. Nel secondo, è chiaramente preferibile non millantare competenze ed esperienze che non possiedi. Tuttavia, una conoscenza dei gap che dovrai colmare ti consentirà di informarti, a colloquio, sulla flessibilità dell’azienda a questo riguardo, e capire se – tramite affiancamento, coaching o training interni – il livello di expertise richiesta non sia colmabile in modo agevole.
 
3) Preparati sull’azienda

Nel mondo odierno, la quantità di informazioni che si possono raccogliere su un’azienda facendo una ricerca online è spesso estremamente estesa. Spesso ti troverai quindi nella situazione di dover efficientare al massimo il tempo che dedicherai ad approfondire sull’azienda per non essere sovraccaricato di informazioni.

In generale è sempre buona norma leggere le informazioni di base: la presentazione dell’azienda presente sul sito, la pagina Wikipedia (se presente) e visionare eventuali brochures e video di introduzione che si trovano in rete.

Tanto più l’azienda è nota e strutturata, quanto più gli interlocutori si aspetteranno che tu abbia raccolto informazioni aggiornate in proposito.

È possibile, ad esempio, visionare un piano strategico o un piano di marketing di dominio pubblico?

Se l’azienda è quotata potrà ad esempio esserti utile ricercare una registrazione delle ultime conferenze stampa per gli investitori, o eventualmente visionare qualche video dell’ultimo investor day.

Varrà la pena anche informarsi su quali siano i maggiori competitor dell’azienda, e raccogliere alcune informazioni sul loro posizionamento e sulle loro strategie sul mercato.

In ultimo, se ti fosse possibile, prova a raccogliere informazioni relative alla tua area di specializzazione. Se sei un controller o uno specialista dell’area finance, ad esempio, potresti prendere visione degli ultimi bilanci. Se sei un professionista del retail, potresti visitare uno store. A meno che tu non abbia già un’idea articolata in proposito, il tempo dedicato a raccogliere informazioni sull’azienda nella tua area di specializzazione sarà ampiamente ripagato!

 

4) Annotati delle domande interessanti

In una conversazione tra due parti, chi sceglie l’argomento di cui parlare e fa le domande ha il potere di orientare la conversazione. Questo “potere” si traduce in un’iniziativa di cui talvolta l’intervistatore può abusare, trasformando il colloquio in un interrogatorio unidirezionale. Va da sé che, in questi casi, un’eccessiva passività potrebbe essere vista come segnale di scarsa pro-attività.

Per fortuna, l’arma di cui si avvale il nostro interlocutore è anche a nostra disposizione e richiede soltanto un po’ di preparazione preventiva.

In un colloquio, infatti, ti è consentito fare a tua volta domande all’intervistatore, e se queste domande sono ben mirate e pertinenti, otterranno un duplice effetto positivo:

  1. Da un lato, segnaleranno all’intervistatore che sei ferrato in materia e preparato
  2. Dall’altro, bilanceranno la conversazione più nella direzione di un dialogo che di un interrogatorio, trasmettendo sia a te che all’interlocutore l’immagine di uno scambio alla pari in cui il dialogo sarà più libero, immediato ed empatico.

Ti potrai appuntare alcune domande calibrate ed intelligenti durante il lavoro preparatorio al colloquio. Se temi di dimenticartele, non è un problema se te le annoti e chiedi il permesso di leggere alcuni appunti. Anzi, darai l’idea di essere una persona meticolosa e preparata!

 

5. Conosci te stesso

Capita spesso che durante un colloquio l’intervistatore rivolga domande molto mirate e specifiche sul percorso professionale ed accademico del candidato. E non è infrequente che il colloquio prenda una svolta negativa allorquando il candidato mostri – pare paradossale ma è così – di non avere a mente dettagli della propria esperienza, vuoi perché lontani nel tempo, vuoi perché secondari.

Andando ad un colloquio, è importante che tu prenda consapevolezza del fatto in fondo si tratta di una presentazione in cui tu – il presentatore – presenti il tuo percorso professionale – l’oggetto della presentazione.

È quindi di vitale importanza – per il buon esito della presentazione – che il presentatore abbia a mente l’oggetto in modo chiaro, articolato e particolareggiato.

Per quanto possa sembrarti paradossale (in fondo, è la tua vita professionale di cui si parla, e sicuramente la conosci meglio di chiunque altro), può risultare molto utile andare a rivederti il tuo CV nei singoli dettagli, prendendo nuovamente confidenza con le date in cui hai cambiato azienda in passato, le motivazioni di questi cambiamenti, il tuo percorso di studi e la sua durata, le motivazioni delle tue scelte accademiche e scolastiche, eventuali altre esperienze di rilievo in termini di studi o lavoro.

Questo piccolo sforzo extra ti consentirà di evitare bucce di banana dove meno te le aspetti, ed avere la più assoluta sicurezza di essere “sul pezzo” relativamente al tema – la tua carriera – su cui non puoi che essere preparato al 100%.

Tutti questi piccoli sforzi, sicuramente non trascurabili visto che dovrai conciliarli con il tuo lavoro quotidiano e con la vita privata, ti consentiranno di acquisire tanti piccoli vantaggi strategici che faranno la differenza. In fondo, “l’attenzione per i dettagli è la religione del successo” (Napoleone).

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